martedì 16 marzo 2010

A Rita piace Ibsen


Helmer: […] Ma nessuno sacrifica il suo onore per coloro che ama!

Nora: Lo hanno fatto centomila donne.

Helmer: Non è vero di che doveri stai parlando?

Nora: I doveri che ho verso me stessa. [….] Credo di essere prima di tutto una creatura umana al pari di te.


tratto da "Casa di bambola"di Ibsen (Atto III, dialogo tra Nora e Torvald Helmer)

venerdì 12 marzo 2010

"La gallina volante" di Paola Mastracola



"Io non voglio insegnare proprio niente nella vita. Io non voglio insegnare. Perchè dovrei? Non ho nulla da trasmettere, e anche l'avessi, perchè trasmetterlo? Insegnare proprio no. Semmai allenare Rafforzare le ali a qualcuno perchè voli, questo si, questo mi piace."
Carla, quarant'anni, insegnante di lettere in un liceo di Torino, è la voce narrante di questo romanzo scandito nell'arco di un anno scolastico, dal primo all'ultimo giorno di scuola. Al centro della vicenda sono i problemi quotidiani con cui la protagonista deve confrontarsi, soprattutto il rapporto intenso e profondo che instaura con una sua allieva particolarmente sensibile e intelligente, Tanni. In lei riconosce alcune situazioni della sua adolescenza e solo con lei condividerà un progetto folle: far volare le galline che alleva nel giardino di casa.

Il libro del giorno

"... i miei problemi sono pratici, non di testa." "Ma è con la testa che li risolvi, a volte. Non voglio insistere, però sappi che leggere mette in moto tutto dentro di te: fantasia, emozioni, sentimenti. E' un'apertura dei sensi verso il mondo, è un vedere e riconoscere cose che ti appartengono e che rischiano di non essere viste. Ci fa riscoprire l'anima delle cose. Leggere significa trovare parole giuste, quelle perfette per esprimere ciò a cui non riuscivi a dare una forma. Trovare una descrizione a ciò che tu facevi fatica a riassumere.
"Nei libri le parole di altri risuonano come un'eco dentro di noi, perchè c'erano già. E' la conoscenza di cui parlava Platone, quella che già ci appartiene, che è dentro di noi. Non importa se il lettore è giovane o vecchio, se vive in una metropoli o in un villaggio sperduto nelle campagne... E poi leggere è bello, punto. Io a volte dopo aver letto un libro mi sento sazio, appagato, soddisfatto e provo un piacere fisico."
tratto da "Il tempo che vorrei" di Fabio Volo

domenica 7 marzo 2010

Enza torna a Parigi con Sciascia

Parigi, Montmartre

" Andavano spesso a Parigi. ... E una delle ragioni del loro amore a Parigi stava nel fatto che vi si poteva ancora camminare, ancora passeggiare, ancora svagatamente andare e fermarsi e guardare. Soltanto a Parigi camminavano tenendosi per mano; soltanto a Parigi il passo assumeva una goduta lentezza. Vi si sentivano insomma sciolti e liberi. Ed era sì un fatto mentale: ma qualcosa c'era negli spazi...
...Era una grande città, ma era anche un insieme di paesi piccoli tra i quali scegliere, ritagliare e vivere quello che meglio ci si addice o quello in cui abbiamo sognato di vivere... Davanti alle botteghe sostavano gatti, agitavano la coda come bandiera. stavano fermi con gli occhi che osservano attenti, come cani da guardia davanti a cesti d'insalata verde e di carote gialle, di cavoli dai riflessi bluastri e di rosati ravanelli. Le terrazze dei caffè fiorivano di tavoli rotondi dalle gambe sottili...
Giravano come gente che non ha da fare e ha tempo di vedere il mondo."

tratto da "Candido, ovvero un sogno fatto in Sicilia" di L. Sciascia

Pomeriggio al "Nomine rosae"


Che buon odore in questo posto!
Il profumo di pagine nuove si mescola all' aroma del caffè, della tisana, della ciccolata calda...
Fuori c'è la pioggia, ma qui le parole riscaldano anche l'anima.

lunedì 1 marzo 2010

Chi lo ha detto?


"Ma lui vide quelle vie? Dopo la caduta, come si rinasce? Quali nuove pupille negli occhi bruciati? Dove comincia la guerra e dove finisce?

Allora, una camelia".