lunedì 22 febbraio 2010

" Ti prendo e ti porto via"


Il romanzo, che è stato spesso definito pulp, è ambientato in una cittadina inventata, Ischiano Scalo, della Maremma, situata tra Lazio e Toscana, dove il mare “c’è ma non si vede”. Ammanniti ci mette davanti alle più inimmaginabili storie, fatte di casualità così pressanti da essere colonne portanti della trama del romanzo. Il libro racconta le vicende di Piero Moroni e Graziano Biglia, in uno straordinario intreccio di fatti. Le loro due storie, infatti, scorrono parallele per tutto il romanzo, ricongiungendosi solo nel finale. Pietro è un timido studente di scuola media, figlio di una famiglia molto problematica, innamorato della sua compagna di classe, Gloria. La ragazza, figlia di una buona famiglia borghese, vive un'esistenza opposta alla sua, ma proprio per queste differenze intreccia una forte amicizia con il ragazzo. Il romanzo comincia con la scoperta della bocciatura di Pietro e procede con un flashback che ci riporta indietro di sei mesi, per raccontarci le vicende dell'anno scolastico di cui sono protagonisti i due ragazzi.
Graziano, playboy fallito ed eterno adolescente, torna ad Ischiano Scalo dopo anni di bagordi, di sesso e di droga e qui scopre per la prima volta il vero amore. Si innamora infatti della professoressa Flora Palmieri, l'insegnante di Pietro, una donna sola e un po' strana, ma la storia d'amore si concluderà miseramente. Graziano lascia Flora, che cade in una terribile depressione ed impazzisce, ma sarà Pietro, incidentalmente, ad ucciderla, provocandole una scossa elettrica mentre lei è nella vasca da bagno. Pietro confessa il delitto e viene condotto in un istituto dal quale uscirà solo sei anni dopo. Quasi maggiorenne, il ragazzo racconta in una lettera a Gloria che il motivo che l'ha spinto a confessare è stato il desiderio di lasciare il contesto degradato in cui viveva, per sperare in qualcosa di migliore per il futuro.

Veronica Lanzillotta

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